BMW M3 e M4: le versioni speciali

Smartworld
di Junio Gulinelli

Le serie limitate dell'ultra coupé bavarese, dalla M3 Sport Evolution del 1990 alla M4 GTS dei giorni nostri

In Casa BMW la lettera “M” è un titolo nobiliare che consacra a “super sportive” alcune delle sue auto. Da quel lontano 1985 la marca bavarese continua a far innamorare i suoi clienti con questa gamma. L’ultima ad arrivare è anche la più piccola della famiglia, la compatta M2. Misura meno di 4,5 metri in lunghezza e i suoi 1.450 kg sono spinti dal sei cilindri in linea da 370 CV (0-100 in 4,5 secondi). Vedremo mai una versione ancora più radicale di quest’auto? Magari… d’altronde è una tradizione di Monaco, almeno per la regina delle “M”, la M3. In questi ultimi 26 anni BMW ci ha fatto sognare con le serie esclusive di questa coupé da pista, omologata per l’uso su strada.

BMW M4 GTS: la più “speciale” della storia

L’esempio più vicino – e probabilmente il più speciale della storia – è l’impressionante M4 GTS, la versione più radicale della M4 Coupé, che quest’anno ha ricevuto una messa a punto con una chiara impronta “pistaiola”. 500 CV, 305 km/h di velocità massima e una progressione da 0-100 km/h in 3,8 secondi sono i numeri di presentazione. Una dieta al carbonio fa scendere il peso a 1.510 kg e adotta un sistema di iniezione ad acqua che permette di massimizzare le prestazioni del motore. Della BMW M4 GTS ne saranno prodotte solamente 700 unità. Ma ora ritorniamo agli inizi….

BMW M3 Sport Evolution: la capostipite delle M “speciali”

La mitica M3 nacque nel 1985. 5 anni dopo BMW Motorsport GmbH mise mano a questa sportiva e la trasformò nella prima versione speciale delle “M”, l’M3 Sport Evolution. L’idea era quella di offrire un’auto che rientrasse nel regolamento FIA. In questo caso il motore da 2,3 litri della M3 fu profondamente rivisto e portato a 2,5 litri di cilindrata.

La sua potenza era di 238 CV e ne furono prodotte solo 600 unità.

BMW M3 GT: come oggi, con il sei cilindri in linea da 3.0l

Passarono altri 5 anni e la seconda versione speciale della M3 non tardò ad arrivare. Basata sulla nuova generazione della sportiva tedesca, montava, proprio come oggi, un motore da sei cilindri in linea e 3,0 litri di cilindrata in grado di erogare 295 CV. Con questo powertrain scattava da 0 a 100 in 5,2 secondi. Della M3 GT videro la luce solo 350 esemplari, 50 dei quali con la guida a destra, destinati al mercato d’Oltremanica.

BMW M3 CSL: “Coupé, Sports, Lightweight”

La terza generazione della M3 fu quella che, tra le prime, diede il via all’uso della fibra di carbonio per risparmiare peso (in totale 180 kg in meno rispetto al modello convenzionale di allora). In questo materiale furono costruiti, ad esempio, il tetto e il supporto del paraurti anteriore della M3 CSL. Da qui i tre aggettivi che la qualificavano “coupé, sportiva, leggera”. Grazie anche al suo propulsore da 3,2 litri da 360 CV (+17CV) l’accelerazione da 0 a100 km/h era coperta in 4,6 secondi (solo 0,5 secondi in più che la M3 attuale).

BMW M3 GTS: l’unica con il V8

La quarta generazione dell’”ultra berlina” di BMW è la più caratteristica della storia di questa gamma, per una semplice ragione: fu l’unica a montare un motore V8. Su questa versione speciale della M3 GTS, che fu costruita in solo 138 esemplari, aveva una potenza di 450 CV, 30 CV in più rispetto alla versione convenzionale. Tra le caratteristiche che risaltavano aveva una roll-bar di sicurezza al posteriore, sedili sportivi di tipo baquet e una carrozzeria che sfoggiava un paraurti anteriore e un alettone posteriore di dimensioni molto generose.