Lamborghini: finisce l’era dell’Aventador e inizia l’elettrificazione

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Smartworld
di Francesca Vercesi

La Casa di Sant’Agata spinge sull’elettrificazione dei motori termici. In attesa della pura elettrica nel 2027. Ma nel frattempo chi le compra le vuole superpersonalizzate

Da una parte la Lamborghini Huracán STO, selvaggia e supersportiva omologata per l’uso su strada, ispirata alla tradizione della serie di Huracán Super Trofeo EVO. Dall’altra la Huracán Tecnica, trazione posteriore con motore V10 di ultima generazione, sviluppata per chi cerca la perfezione e il divertimento alla guida all’insegna del lifestyle, sia in strada sia in pista. Due trazioni posteriori da sogno, 640 cv di potenza, due interpretazioni della stessa supercar, la Huracan, la sportiva più venduta della storia della casa del Toro con 20.000 unità. Due versioni con anime e stili diversi, come emerso con forza nel corso di una prova su strada, effettuata tra le strade della Costa Smeralda dove Lamborghini nel 2022, per la quarta estate consecutiva, ha creato una lounge temporanea a Porto Cervo, cuore pulsante della Sardegna più danarosa ed esclusiva. Tanto che alla Lamborghini lounge, situata sulla Promenade du Port (via Porto Vecchio) attuali e potenziali clienti hanno potuto fare test drive dei modelli Urus Super SUV e Huracán. Le lounge Lamborghini sono veri e propri punti di riferimento. Durante l’estate lo spazio è stato usato infatti per organizzare eventi esclusivi, molto apprezzati perché molto spesso abbinati a esperienze di guida su alcune delle strade più belle della Sardegna.

 

Le Lambo si immaginano così

All’interno dello spazio, 600 metri quadri tra interni e patio privato, esattamente come succede in quelle permanenti di New York e Tokyo, ci si può sbizzarrire nel mondo delle personalizzazioni del programma Ad Personam, grazie al quale i clienti possono creare una Lambo unica scegliendo tra il vastissimo catalogo di accessori. Dai colori della carrozzeria (oltre 400) alle impunture dei sedili passando per i cerchi in lega e i materiali per gli interni.

Il tutto attraverso configuratori virtuali e con l’aiuto degli esperti. Un servizio esclusivo, ha spiegato Tim Bravo, direttore della comunicazione della casa emiliana, che “permette di confezionare una Lamborghini su misura basata sui gusti del cliente.

Si tratta di un programma in crescita, scelto dal 90% di chi compra una Aventador, dal 60% di chi acquista una Huracan e dal 30% di chi sceglie una Urus. Permette di abbinare uno o più dei quasi 400 colori disponibili per l’esterno ad altri 200 elementi modificabili tra carrozzeria e abitacolo. Le combinazioni sono quasi infinite”. Per prendere in esame tutte le opzioni in maniera rapida servono dalle 2 alle 4 ore, come verificato con una simulazione di ordine di una Huracan Tecnica, ma alla fine il risultato può essere stupefacente. E, ovviamente, molto molto costoso. Da quest’anno, tengono a sottolineare in azienda, è a disposizione anche una nuova vernice trasparente contenente micro cristalli sotto forma di polvere di diamante. L’elevata competenza artigianale delle ricamatrici Lamborghini si spinge poi al ricamo di rami e fiori di pesco, autoritratti del cliente o dell’animale domestico del cuore, disegni in stile street art con toro e macchie di colore a effetto splash (come nell’Aventador S by Skyler Grey), fino a immagini dello skyline della città preferita. I clienti più esigenti? Gli americani, seguiti dagli asiatici e dagli europei, più sobri nella scelta dei colori. All’interno, la Huracán Tecnica, esposta nella sua versione Verde Selvans, è la combinazione delle principali caratteristiche della Huracán EVO RWD e della Huracán STO; il connubio perfetto tra design e purezza tecnica. Sul lato opposto la Huracán STO, presentata nella stessa versione in cui è stata lanciata, Blu Laufey e Arancio California, la combinazione di colori per STO più amata dai clienti.

La gamma di modelli disponibili per i test drive include la Super Trofeo Omologata in Arancio Alberich e la versatile Super SUV Urus in Blu Aegir, il modello più venduto dal suo lancio sul mercato. Lo studio Ad Personam è stato creato nel 2016 nel cuore dello stabilimento aziendale; il suo concept e gli spazi creativi hanno tratto ispirazione dagli studi di design.

 

Non solo stile

Entrambe, la Huracan e la STO, grazie alla loro anima sportiva, sanno regalare prestazioni superbe e, al tempo stesso, esperienze di guida di perfetta manovrabilità su tutte le strade. Caratteristiche che, limiti di velocità permettendo, prendono la scena non appena si sale in macchina. Ci si sente avvolti in un’atmosfera di comfort ed esclusività e la seduta, seppure supersportiva, è estremamente confortevole. La STO (da 304.283 euro) mostra i muscoli non appena si accelera per partire e lo fa con accelerazioni che ti incollano al sedile, le decelerazioni sono estremamente efficaci e le curve da pura adrenalina. Con i suoi eccessi di stile, l’alettone maxi e l’airscope sul tetto è davvero un segno di riconoscibilità. Nell’uso quotidiano, però, va detto, lo spazio bagagli è ridotto ai minimi termini e la visuale posteriore davvero molto ridotta. Non meno divertente da guidare, 40 kg più pesante della Super Trofeo Omologata, ma sempre eccezionalmente brillante, grazie alla medesima trazione posteriore abbinata a un cambio a 7 marce da favola, la Huracan Tecnica (235.500 euro) si fa preferire nella guida prolungata. Sfoggia un muso a freccia elegantemente accattivante, che la rende adatta a ogni contesto. L’ultima nata della gamma si posiziona per prezzo tra la Evo (da 195.070 euro) e la STO. Lo 0-100 km/h sale da 3 netti a 3,2 secondi. Tant’è. Qualche altro dato: 600 Nm di coppia in grado di farla avvertire leggera come una piuma sui tornanti sardi, nonostante i suoi 1.379 kg di peso, e velocità massima di 325 km/h, sperimentabile solo nei track-day.

I freni, di tipo convenzionale anziché racing come sulla STO, rispondono bene alle sollecitazioni di una guida spinta, merito anche delle nuove prese d’aria. Quale scegliere, dunque? Meglio pensarci in fretta dato che per averle bisogna aspettare almeno sino a inizio 2024.

 

La via verso l’elettrificazione

La casa del Toro ha già presentato il piano di elettrificazione che include anche il lancio della sua prima auto elettrica nel 2027-2028. Il prossimo anno, invece, è atteso il debutto del primo modello ibrido plug-in. Come già sappiamo, l’obiettivo è quello di arrivare ad offrire solamente vetture elettrificate entro il 2025. Si tratta di un piano che prevede ingenti investimenti. Lo scorso anno, Lamborghini aveva parlato di una cifra di 1,5 miliardi di euro per arrivare ad elettrificare la sua gamma di vetture. A quanto pare, l’impegno economico sarà maggiore. L’amministratore delegato Stephan Winkelmann ha fatto sapere che saranno investiti oltre 1,8 miliardi di euro. In questa cifra, poi, non sono compresi gli investimenti necessari per lo sviluppo della prima elettrica Lamborghini. Insomma, la casa automobilistica ha intenzione di mettere sul piatto molte risorse economiche per affrontare la sfida della nuova era elettrica per continuare ad offrire, spiega Winkelmann, modelli sempre in linea con il dna Lamborghini. Un lavoro che sarà lungo e certamente complesso. Ma i soldi non mancano. Basti pensare il primo semestre del 2022 è stato il migliore di sempre e Laborghini ha festeggiato consegne globali lievitate a 5.090 unità (+4,9%) e un fatturato che ha raggiunto 1,3 miliardi di euro, in aumento del 30,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Un balzo ancora più forte per il risultato operativo che ha fatto registrare un incremento, confrontato con l’anno precedente, del 69,6%, passando da 251 a 425 milioni di euro, un valore che da solo supera i 393 milioni registrati nell’intero 2021.

E ora? Ovviamente c’è grande interesse sul lancio della prima elettrica Lamborghini. Al debutto manca ancora diverso tempo. Tuttavia, proprio l’ad Stephan Winkelmann nel corso del tempo aveva fornito qualche piccolo indizio. Pare che questa vettura andrà ad inserirsi all’interno di un segmento in cui il costruttore non è più presente da tempo. Si dovrebbe trattare di una “2+2 alta da terra” stando alle parole di Winkelmann. Inoltre, secondo un recente brevetto depositato dal costruttore, questo modello potrebbe chiamarsi Revuelto.

 

La fine dell’Aventador

Intanto si chiude un’epoca. Già, perché con l’ultimo esemplare uscito dalle linee di produzione, finisce l’era dell’iconica e apprezzatissima Lamborghini Aventador. L’ultimo esemplare della supercar dotata di un motore V12 puro (non elettrificato), che presenta una colorazione azzurra Ad Personam, è destinata a un cliente svizzero. Si conclude, così, la storia di un modello di grande successo che ha debuttato al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 2011 come Aventador LP 700-4. Un successo commerciale visto che il costruttore evidenzia che il numero di Aventador vendute supera quello di tutti i precedenti modelli Lamborghini V12 sommati insieme. Nel suo quinto anno di produzione, il marchio ha toccato quota 5.000 unità consegnate, l’equivalente di tutti gli esemplari di Murciélago mai prodotti. Il modello numero 10.000 della Aventador è stato consegnato nel settembre del 2020. Il marchio racconta anche che ogni Aventador consegnata poteva essere considerata quasi come un modello unico. Infatti, l’85% delle unità sono state personalizzate dai proprietari con elementi Ad Personam. Per Aventador sono stati creati più di 200 colori e finiture unici. Per quanto riguarda l’erede della Aventador, qualche immagine spia che hanno permesso di dare un primo sguardo al look della futura supercar sono già uscite.

Ma delle specifiche del powertrain ancora non si sa molto. Si dovrebbe trattare sempre di un V12, forse con una cilindrata inferiore ai 6,5 litri attuali, abbinato a un motore elettrico. Ma per avere le specifiche complete bisognerà ovviamente attendere la presentazione ufficiale della vettura.