Come da manuale, dopo otto anni di vita, debutta la nuova generazione dell’Audi Q5, uno dei Suv di maggior successo, non soltanto per la Casa tedesca, ma in generale per il mercato, con 1,6 milioni di vetture vendute nel mondo.
La nuova Q5 viene prodotta in una nuovissima e iper-robotizzata fabbrica, non in Germania, ma in Messico, a San José Chiapa, 200 km da Città del Messico, con una capacità di 150 mila vetture l’anno. Per due buoni motivi: il primo è il basso costo del lavoro messicano, imparagonabile a quello dei lavoratori tedeschi; il secondo è che il principale mercato di riferimento per i Suv restano gli Stati Uniti e quindi si potrà risparmiare – Donald Trump permettendo – non poco anche sui costi di trasporto.
La nuova Audi Q5 è un’evoluzione attenta del modello precedente, caratterizzata da un comportamento più sportivo, sia su asfalto che in fuoristrada. Con uno sviluppo importante su tutti i fronti, dalla meccanica (nuovi motori, trazione integrale evoluta quattro ultra, sospensioni pneumatiche) al comfort (silenziosità pari all’ammiraglia A8) alla connettività (Google Earth, hot spot wi-fi) all’ascolto musicale (sistema al top di Bang&Olufsen). Inoltre è più leggera, grazie ai nuovi materiali utilizzati, di una novantina di chili, non pochi.
Stile e interni
La nuova Q5 esteticamente svolta nella direzione di una maggior leggerezza dell’insieme, raggiunta senza rinunciare ai tipici tratti muscolosi che una Suv in ogni caso richiede. Il frontale è ovviamente sempre dominato dalla grande calandra a linee orizzontali single frame, ma meno imponente rispetto alla precedente generazione. I fari sono a LED o volendo a tecnologia Led Matrix, con incorporati gli indicatori di direzione dinamici: che vuol dire non avere il classico lampeggio a intermittenza ma una linea di luce arancione che scorre dal centro verso il lato esterno del fanale.
Fa molta scena e da dietro è maggiormente visibile.
I passaruota sono molto accentuati cossiché si intuisce subito che sotto c’è la trazione integrale. La linea di cintura, alta, corre nervosa verso la parte posteriore dove il grande portellone (che dà accesso a un baule da 1.550 litri) incorpora come in tutte le Audi serie Q anche i montanti. I terminali di scarico riprendono le linee orizzontali dominanti nel retrotreno con una forma poligonale, bella e sportiva. A trovare un neo, l’altezza da terra del baule, che costringe a sollevare troppo i bagagli.
Gli interni della Q5 (abitacolo comodo per cinque persone) confermano le classiche forme Audi, tondeggianti e a linee sovrapposte. In mezzo alla plancia domina il display touch screen per governare tutte le funzioni della vettura, compreso il tipo di reattività del sistema motore-trasmissione, a seconda dei terreni affrontati. Lo schermo ha dimensioni non esorbitanti, forse un pelo contenute. Dietro al volante si può avere il nuovo cruscotto digitale Audi (Audi virtual cockpit) col quale si possono avere schermate differenti, da quella classica con tachimetro e contagiri a quella dove domina la mappa del navigatore. Sempre al top l’ergonomia e i sedili, belli, avvolgenti e (a richiesta) con regolazioni elettriche, funzioni di riscaldamento e rinfresco, nonché di massaggio pneumatico.
Sul piano della sicurezza anche Q5 ha il segnalatore della distanza di sicurezza (agganciato al radar frena l’auto in caso di pericolo), il mantenimento della corsia di marcia, e l’Audi pre sense city che, di serie, segnala pedoni e veicoli e, entro i limiti del sistema, avvia una frenata di emergenza.
La Q5 è offerta in 15 colori, dal classico grigio metallizzato a verdi e turchesi e rossi brillanti. Gli allestimenti sono cinque: sport e design, pacchetto sportivo S line, design selection e pacchetto S line exterior.
Quando fa notte, infine, l’illuminazione dell’abitacolo può essere variata a piacere in 15 tonalità.
Impressioni di guida
La scelta dei motori al lancio prevede due turbodiesel 2.0 da 163 e 190 CV e un turbo benzina 2.0 da ben 250 CV. Anche se molto è stato fatto per ridurre i consumi della versione a benzina (dichiarati 6,8 litri per 100 km), in Italia come sempre la farà da padrone il turbodiesel TDI che, alla prova dei fatti e specialmente se si guida allegramente, consuma sempre almeno il 30% in meno (dichiarati 4,8 litri).
Tutti e tre i propulsori dell’Audi Q5 sono agganciati alla trazione integrale quattro ultra che ripartisce la coppia sui due assi in maniera ancora più efficace, passando dalla prevalenza all’anteriore, su asfalto liscio e in rettilineo, a quasi tutto dietro (85%) a seconda delle situazioni di aderenza delle gomme.
Con il sei cilindri (di prossima introduzione) la trazione integrale avrà anche un differenziale sportivo sull’asse posteriore che aumenterà ulteriormente le capacità velocistiche della vettura. Il cambio è un S-tronic, doppia frizione, a sette rapporti, mentre sul sei cilindri debutterà una nuova versione a otto rapporti.
La prova dell’Audi Q5 si è svolta in una situazione particolare, lungo strade, stradine e sterrati della Baja California, in Messico. Location scelta sia per la varietà delle situazioni stradali che, riteniamo, anche per onorare la nuova fabbrica messicana che la produce. Come prima cosa va segnalato che, con le sospensioni attive pneumatiche, potete scegliere tra sette configurazioni, da quella orientata al massimo comfort a quella per il fuoristrada con la macchina che si alza da suolo fino a 45 mm oltre l’assetto standard.
Tra le potenze disponibili la più coerente con la vettura (che pesa 1.720 kg) ci è parsa quella turbodiesel da 190 CV (e 400 Nm di coppia!) capace di erogare una coppia più sostanziosa e a regimi inferiori rispetto al più potente turbo benzina.
È un motore in grado di coniugare sia la dolcezza e la progressività di erogazione in caso di guida rilassata che la spinta giusta e l’accelerazione decisa se preferite una condotta più aggressiva. Lo scatto da zero a cento conteggia solo 7,9 secondi e la velocità massima è di 218 km l’ora.
Sull’asfalto assai corrugato delle strade messicane l’Audi Q5 ha dimostrato un’ottima insonorizzazione, leggermente disturbata dal rumore inevitabile di rotolamento dei pneumatici sopra quel fondo rugoso. La Q5 regala grande serenità di viaggio, comfort superiore e ottima colonna sonora, già con l’impianto di serie, ancor più pregevole con il sistema Bang&Olufsen. Se poi si passa a una guida più sportiva, lo sterzo elettromeccanico è sincero e preciso, la frenata possente, beccheggio e rollio contenutissimi grazie alle sospensioni adattive, cambiate rapide e senza incertezze utilizzando i paddle al volante.
Il nuovo doppia frizione fa un passo ulteriore nella velocizzazione delle cambiate. In fuoristrada, nonostante le gomme totalmente stradali, la Q5 va via senza esitazioni, la trazione integrale si fa avvertire positivamente non appena una ruota tende a slittare, per esempio perché sotto si trovano alternativamente sabbia e rocce, le sospensioni incassano buche e rilievi rocciosi con efficacia e senza trasmettere scossoni a chi sta dentro, pure se è seduto dietro.
Insomma, in questo primo assaggio, ci è sembrato che la nuova Audi Q5 sia migliorata nelle caratteristiche di confortevolezza che in quelle più impegnative di fuoristradista senza paure.
Conclusioni e prezzi
La nuova generazione della Q5 si mostra all’altezza delle promesse: meno massiccia, più sinuosa nelle linee, tecnologicamente aggiornata e con una dotazione hi-tech di alto livello, sia in sicurezza che per la vita a bordo. Meno aggressiva di altre concorrenti, ha un comportamento dinamico che soddisfa pure i guidatori più smaliziati, da quelli che cercano l’appoggio deciso in curva a quelli che inforcano gli sterrati in velocità.
Il listino è impegnativo ma allineato alla concorrenza: si parte da 48.450 euro per la versione d’attacco col due litri a benzina fino a 57-58 mila euro per quelle più ricche e dotate.