Lo sapete per quanti cicli di accensione e spegnimento automatico può funzionare l’alternatore della nuova Peugeot 308 e-HDi? Circa 600.000, ovvero ben oltre la vita media di un’automobile e quasi il doppio rispetto ai sistemi stop e start della precedente generazione. Noi il nuovo dispositivo messo a punto da Peugeot (ma è praticamente identico a quello che Citroën monta sui suoi modelli) l’abbiamo provato nelle condizioni più severe, ma anche più significative per valutarne a fondo il funzionamento e l’efficacia: la circonvallazione interna milanese, ovvero un anello in pieno centro, trafficatissimo e disseminato di semafori, di stop e start forzati e di soste in colonna.
Il sistema si basa su un supercondensatore che accumula energia elettrica in fase di rallentamento e un alternatore che riesce a riavviare il motore in soli 400 millisecondi, un valore che ha dell’eccezionale, visto che stiamo parlando di un turbodiesel, più pesante e lento rispetto a un benzina. In effetti, guidando la 308, quasi non ci si accorge quando il sistema entra in funzione. Nelle soste, infatti, il ventilatore della climatizzazione continua a funzionare e a mandare aria fresca, anche se il compressore del condizionatore viene staccato, e la riaccensione è velocissima e soprattutto assolutamente priva di incertezze. Il risultato è che nel nostro percorso di prova di circa 40 minuti il motore è rimasto spento, a consumo ed emissioni zero, per 10 minuti, il 25% del totale, con una riduzione dei consumi del 15% rispetto a una 308 HDi normale.
A parte il sistema stop e start, tutto il resto è rimasto invariato, a parte un leggero restyling di carrozzeria che ha interessato il muso. L’interno e, in particolare la plancia, meritano solo lodi. Il design è equilibrato e piacevole, le finiture sono solide e curate.
L’aspetto è forse un po’ meno raffinato rispetto a una Golf, il riferimento del segmento, ma la qualità non è certamente da meno.