Seat Alhambra 4×4: cercasi strade tormentate

Smartworld
di Andrea Rapelli

Comfort Spazio notevole, insonorizzazione curata, sospensioni ok. Per il momento si deve rinunciare ai 7 posti.
Costi Non costa troppo ed è sufficientemente ricca. Consumi dichiarati interessanti.
Piacere di guida L’aumento di peso (circa 120 kg) ha impigrito un po’ il TDI, ma l’assetto non è ondeggiante.
Ambiente Emissioni contenute, sistema stop e start (veloce nel riavvio) di serie: non ci si può lamentare.

Con tutta probabilità, situazioni come quella nella foto qui sopra non saranno il pane quotidiano di una monovolume come la Seat Alhambra. Che è più adatta per weekend e vacanze con tutta la famiglia al seguito (magari sulla neve d’inverno), la spesa settimanale, le commissioni in centro, il tragitto casa-lavoro. Tuttavia, siamo sicuri che farà piacere, ai potenziali clienti della MPV spagnola, sapere di poter contare su tanta trazione in più. Soprattutto se si considera che, per dare un significativo supporto commerciale durante la fase di lancio,

Seat ha deciso di offrire la 4×4, disponibile unicamente con il motore 2.0 TDI da 140 CV e l’allestimento Style, allo stesso prezzo della corrispondente versione a sola trazione anteriore. Una decisione assennata che è in linea con la politica commerciale – delineata dal marketing Seat – secondo la quale l’Alhambra 4X4 potrebbe addirittura andare a rubare clienti perfino alle SUV premium, proprio in virtù di un listino più favorevole.

L’asso nella manica della monovolume di Martorell, comunque, è la trazione integrale con sistema Haldex di nuova generazione: a velocità costante e in frenata, la frizione idraulica a lamelle invia la quasi totalità della coppia motrice sulle ruote anteriori. In partenza e in accelerazione, o sui fondi a basso coefficiente d’aderenza, la ripartizione della trazione può arrivare fino al 100% sul retrotreno. E gli “angeli custodi” elettronici come ABS, ESP, EDS (che simula, agendo sui freni, il funzionamento di un differenziale a slittamento limitato) collaborano unitamente al raggiungimento dell’obiettivo: la sicurezza di marcia. Ed è stato raggiunto senza dubbio, perché, pur avendo guidato solo su asfalto, possiamo dirvi che il sistema Haldex è piuttosto veloce (anche cercando di metterlo in crisi) nel trasferire la coppia da un assale all’altro e si può contare su buoni margini di tenuta, complice l’assetto piuttosto rigido, ma non per questo scomodo sull’asfalto sconnesso.

Solo i più esigenti noteranno che lo sterzo è stato tarato con un feeling di stampo turistico e il 2.0 TDI, probabilmente a causa dell’aumento di peso (circa 120 kg in più rispetto alla 2WD) e dei rapporti lunghi del cambio, ha perso smalto.

Comunque è difficile segnalare autentici difetti: ci si può lamentare solo per la mancanza del cambio automatico DSG, non disponibile neppure a pagamento, che avrebbe contribuito a mitigare l’indolenza del propulsore. Nessun problema per i freni, adeguati alla mole della vettura e per il sistema stop e start, di serie, accompagnato dal dispositivo di recupero energia in frenata.

Se per ora non si possono avere i due sedili della terza fila (alla Seat assicurano che arriveranno a breve) bisogna però ricordare che i tecnici spagnoli sono riusciti a conservare intatta la generosa capacità del vano bagagli, davvero a prova di trasloco. Dulcis in fundo, il capitolo consumi dichiarati che, grazie al lavoro di affinamento sul TDI, sono paragonabili a quelli di una berlina: si arriva a sfiorare la soglia dei 17 km con un litro di gasolio.

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 1.968 cc
Potenza 103 kW/140 CV
Coppia 320 Nm a 1.750-2.500 giri
Cambio manuale a 6 marce
Trazioneintegrale
Velocità max 191 km/h
Acc. 0-100 km/h 11,4 secondi
Consumo misto16,7 km/l
Emissioni CO2 158 g/km
Dimensioni 4,85/1,90/1,72 m
Bagagliaio 809/2.430 dm3
Bollo 269,61 euro