Toyota Prius Plug-in: con la spina fa tanta strada inquinando zero

Smartworld
di Alessandro Marchetti Tricamo

Comfort Nelle accelerazioni più decise il CVT fa alzare i giri e quindi la “voce” del motore a benzina.
Costi L’innovazione si paga: quasi 40.000 euro per una compatta di questi tempi sono troppi.
Piacere di guida Non bisogna chiedere sportività, ma è facile da guidare e non mette in difficoltà.
Ambiente Appena 49 grammi di CO2 al chilometro. Solo un’auto elettrica oggi può fare meglio.

Fuori sembra la solita Toyota Prius.

Però è sufficiente schiacciare il pulsante dell’accensione per cambiare tutto.

Dopo i primi chilometri (o poco più) con il solo motore elettrico, al quale ci ha ormai abituati la Prius tradizionale, la nuova Plug-in continua a muoversi in silenzio, lasciando a riposo il 1.800 Atkinson a benzina.

Toyota dichiara, con le batterie cariche, un’autonomia a zero emissioni di 25 km.

In realtà nel nostro test siamo arrivati a quasi 19 km, sempre un buon risultato.

Il pacco batterie al litio da 4,4 kWh è sotto il piano di carico del bagagliaio, senza compromessi in termini di spazio e abitabilità.

La ricarica avviene sia in moto (però non è sufficiente per fare il pieno) che con una spina collegata a una presa domestica o a una colonnina in 90 minuti. Rispetto ai primi esemplari sperimentali, il guidatore può decidere quando utilizzare la propria “riserva” di corrente.

Che sia una zona a traffico limitato oppure davanti a una scuola, è sufficiente schiacciare un pulsante e l’auto passa dal funzionamento ibrido tradizionale alla modalità EV, ovvero solo elettrica.

Lo stesso pulsante consente di scegliere altre due opzioni: EV City ed ECO.

La prima fa tenere la modalità elettrica più a lungo anche in presenza di accelerazioni più intense.

La seconda, nell’obiettivo di ridurre i consumi, ottimizza il funzionamento del climatizzatore e rende meno reattivo il sistema ibrido alle escursioni del pedale dell’acceleratore: si risparmia qualche goccia di benzina (di questi tempi non è male) ma la Prius Plug-in assume il carattere di una tranquilla berlina da famiglia.

Sebbene la vettura giapponese diventi più decisa, lo stesso dna si ritrova in funzione ibrida normale: si sale di giri con rapidità ma si è accompagnati dall’eccessiva rumorosità dovuta all’effetto trascinamento del cambio CVT.

Peccato.

I tecnici giapponesi hanno trovato la taratura giusta al sistema ibrido plug-in più incerto e stentato nelle versioni preserie: il comportamento è fluido e la centralina, con l’auto in modalità EV, stacca l’elettrico ogni volta che la potenza richiesta dal guidatore è eccessiva, salvo riaccenderlo in condizioni più tranquille.

Un accorgimento che avviene in automatico senza discontinuità di marcia e che è avvertibile dal guidatore solo dall’ingresso, e successiva uscita di scena, del 1.800 a benzina.

In questo modo si preserva la carica delle batterie senza dissiparla in inutili e dispendiose rincorse alle accelerazioni più spinte.

Niente male.

Così come, migliore rispetto alla Prius normale, è il comportamento in ibrido: le batterie al litio si ricaricano più in fretta in decelerazione, l’autonomia e la spinta del motore elettrico sono maggiori.

In questo modo è possibile compensare l’aumento dei consumi dovuto al seppur ridotto incremento del peso (45 kg) causato soprattutto dalla presenza di un pacco batterie più grande.

Nella nostra prova abbiamo percorso, partendo con le batterie cariche, 43,5 km/l.

Con batterie scariche e viaggiando in modalità ibrida il risultato è stato di quasi 26 km con un litro.

Resta solo il problema prezzo: quasi 40.000 euro.

L’incentivo di 5.000 euro disponibile da gennaio risolverà solo in parte il problema.

Scheda Tecnica

N. cilindri/cilindrata 4/1.798 cc
Potenza 100 kW/136 CV a 5.200 giri
Coppia 142 Nm a 4.000 giri
Cambio automatico CVT
Trazione anteriore
Velocità max 180 km/h
Acc. 0-100 km/h 11,4 secondi
Consumo misto47,4 km/l
Emissioni CO2 49 g/km
Dimensioni4,48/1,74/1,49 m
Bagagliaio 443 dm3
Bollo 258,00 euro