Dacia Spring: l’elettrica troppo low-cost

Dacia Spring frontale
Smartworld
di Marco Coletto

Abbiamo provato la Dacia Spring: l'elettrica più economica in commercio offre un prezzo basso e una discreta autonomia ma non molto altro...

Appeal Lontano anni luce da quello delle altre Dacia: la Spring punta solo sul prezzo basso.
Contenuti tecnologici Un motore elettrico, qualche aiuto elettronico e - sulla versione più lussuosa - navigatore e telecamera posteriore.
Piacere di guida La Spring è un'auto economica creata per andare dal punto A al punto B: non aspettatevi molto di più.
Stile Il design datato è lo stesso della Renault Kwid, citycar rivolta ai mercati in via di sviluppo svelata nel lontano 2015.

Le Dacia sono le vetture più economiche in commercio ma il loro successo dipende più dal rapporto qualità/prezzo che dal semplice listino: gli allestimenti più apprezzati sono infatti quelli più costosi. Con la Spring la Casa rumena ha invece voluto lanciare sul mercato un’auto elettrica a meno di 20.000 euro puntando tutto sulla filosofia low-cost dimenticando il concetto di “smart buy” (acquisto intelligente) applicato alle sue ultime creazioni molto amate dal grande pubblico.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato la Dacia Spring nell’allestimento Business rivolto al car sharing: scopriamo insieme i pregidifetti della “segmento A” esteuropea a emissioni zero.

Dacia Spring: autonomia e ricarica

La Dacia dichiara per la Spring un’autonomia di 230 km nel ciclo misto e di 305 km nel ciclo urbano: un valore interessante, superiore a quanto offerto da concorrenti più costose. Va detto, però, che nella nostra prova su strada (così come nel primo contatto dello scorso marzo) abbiamo dovuto impegnarci per arrivare a quota 200 nell’utilizzo globale: colpa del motore poco potente (44 CV e 125 km/h di velocità massima, 31 CV e 100 chilometri orari in modalità ECO) e con un’erogazione simile a quella di un’unità aspirata a benzina che costringe a dover premere più del necessario il pedale dell’acceleratore.

Per quanto riguarda la ricarica sono previste diverse modalità: presa domestica da 220V, presa Green’Up con cavo Flexicharger (modo 2, optional a 300 euro) o Wallbox da 7,4 kW con cavo modo 3 di serie. Sull’allestimento più ricco Comfort Plus – pagando 600 euro – è inoltre possibile avere la ricarica rapida in corrente continua 30 kW: in parole povere basta meno di un’ora per portare la batteria da 27,4 kWh all’80% e meno di un’ora e mezza per il “pieno” completo.

tempi di ricarica “normali” sono invece inferiori a 14 ore con la presa domestica da 2,3 kW, inferiori alle otto ore e mezza con la Wallbox da 3,7 kW e inferiori alle cinque ore con quella da 7,4 kW.

Dacia Spring: i prezzi e la dotazione di serie

La Dacia Spring “base” – la Comfort – è l’auto elettrica più economica in commercio, costa 19.900 euro e ha una dotazione di serie che comprende:

  • AEBS, ESP, ABS, EBD, BAS, E-CALL
  • Limitatore di velocità
  • Cerchio da 14″ Flexwheel
  • Barre portatutto nere con inserti in grigio satinato
  • Luci diurne a LED
  • Luci posteriori con firma Dacia Y-Shape
  • Clima manuale
  • Specchietti retrovisori elettrici
  • Radio DAB Bluetooth & USB
  • Servizi connessi dall’applicazione MY Dacia: stato di carica, precondizionamento, geolocalizzazione, avvio e arresto della ricarica da App
  • Chiusura centralizzata
  • Chiusura delle porte automatica durante la guida
  • Airbag conducente e passeggero
  • Airbag laterali e a tendina
  • Tergicristalli e luci automatiche
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Kit riparazione pneumatici
  • Sbrinatore del lunotto posteriore
  • Maniglie portiere in tinta carrozzeria
  • Calandra cromata
  • Batteria 27,4 kWh
  • Caricabatterie AC/DC
  • Cavo di ricarica Modo 3/Tipo 2
  • Eco Mode
  • Sistema di fissaggio Isofix del seggiolino per bambini per sedili posteriori
  • Servosterzo elettrico
  • Computer di bordo con schermo TFT 3,5″, distanza percorsa, autonomia, informazioni sulla batteria

Il nostro consiglio è quello di spendere 1.500 euro in più per il più ricco allestimento Comfort Plus, costa 21.400 euro e aggiunge:

  • Stripping portiere laterali arancioni
  • Specchietti laterali arancioni
  • Barre portatutto nere con inserti arancioni
  • Prese d’aria con inserti arancioni
  • Inserti interni arancioni (contorno aeratori, console centrale Display, impunture sedili)
  • Sistema di Navigazione con display touchscreen ULC 7″ con Bluetooth e smartphone replication & USB
  • Sensori di parcheggio con retrocamera
  • Ruota di scorta
  • Vernice metallizzata

Nella nostra prova su strada abbiamo guidato la Dacia Spring Business, versione destinata al car sharing: vernice bianca o grigia chiara con inserti blu sulle barre da tetto, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, maniglie e retrovisori in plastica granulata nera, cerchi “Flexwheel” da 14″, sedili neri in TEP (similpelle resistente e poco sporchevole) con impunture blu, tappetini anteriori e posteriori, battitacco anteriori, soglia del bagagliaio e navigatore con smartphone replication.

A chi si rivolge

A chi vuole entrare nel magico mondo delle auto elettriche ma non vuole spendere una follia.

Alla guida: primo impatto

Accomodarsi a bordo di una Dacia Spring è come fare un tuffo nel passato. L’abitacolo è spazioso ed è impreziosito da una posizione di seduta rialzata che ricorda quella di una piccola SUV ma è troppo spartano: plastiche di bassa qualità, assemblaggi poco curati (la prima Logan del 2004 presentava materiali meno pregiati ma accoppiati meglio), volante fisso, sedile non regolabile in altezza e divano posteriore in pezzo unico.

Si gira la chiave, si parte e ci si ritrova a dover gestire un motore poco cavallato adatto esclusivamente alla guida in città: nel traffico la citycar elettrica rumena è agile e (relativamente) briosa, si manovra facilmente ed è adatta anche allo shopping grazie all’ampio bagagliaio (270 litri che diventano 620 in configurazione a due posti). Senza dimenticare le sospensioni morbide che se la cavano egregiamente sul pavé.

Alla guida: valutazione finale

Fuori città emergono tutti i limiti della Dacia Spring, una vettura che andrebbe utilizzata esclusivamente nei confini urbani. Nelle curve è tutt’altro che divertente per via dell’assetto morbido e di uno sterzo troppo leggero, nelle salite bisogna “tirare” il motore per avere un po’ di brio e in autostrada ricorda le utilitarie di 30 anni fa per quanto riguarda le prestazioni (“0-100” in 19,1 secondi) e la sensibilità al vento laterale: quando si viene sorpassati da un veicolo molto più veloce bisogna intervenire sul volante per tenere il mezzo all’interno della corsia.

Cosa dice di te

Cerchi un’auto elettrica economica, hai visto che la Spring “base” si porta a casa con 19.900 euro, sei andato in una concessionaria Renault/Dacia e non hai notato che la Twingo electric – decisamente più riuscita (anche se meno spaziosa e con meno autonomia) – costa solo 2.050 euro in più.

Scheda tecnica

Lunghezza3,73 metri
Larghezza1,58 metri
Altezza1,52 metri
Acc. 0-100 km/h19,1 s
Capacità batteria27,4 kWh
Caratteristiche motoremotore elettrico da 44 CV
Autonomia230 km

Le concorrenti

Fiat Nuova 500 Action Il cinquino a emissioni zero più accessibile è chic ma costoso e non brilla alla voce "autonomia": meno di 200 km.
Smart EQ fortwo Pure Due posti secchi, prezzi alti e un'autonomia risicata. Facilissima da parcheggiare, però, grazie ai soli 2,74 metri di lunghezza.
Smart EQ forfour Pure Il pianale è lo stesso della Twingo ma costa molto di più della cugina francese e percorre meno chilometri con un "pieno" di energia.
Volkswagen e-up! La variante elettrica della citycar di Wolfsburg offre molto di più della Spring (anche per quanto riguarda l'autonomia) ma il listino è più salato.

Dacia Spring: la prima elettrica low-cost

Dacia Spring
Smartworld
di Marco Coletto

Abbiamo guidato la Dacia Spring: la citycar elettrica low-cost rumena - l'auto a emissioni zero più economica in commercio - costa poco, è spaziosa e ha un'autonomia discreta ma troppe cose non convincono

La Dacia Spring non è solo l’auto elettrica più economica in commercio (prezzi a partire da 19.900 euro) ma è anche l’unica vettura della Casa rumena acquistabile con gli incentivi: da 9.460 euro in caso di rottamazione.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la citycar low-cost esteuropea nell’allestimento Business rivolto al car sharing. Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Dacia Spring: autonomia, batteria e ricarica

Uno dei principali punti di forza della Dacia Spring è l’autonomia: grazie alla batteria da 27,4 kWh – coperta da una garanzia di 8 anni o 120.000 km – è possibile avere una percorrenza dichiarata di 230 km nel ciclo misto e di 305 km in quello urbano. Durante il nostro primo contatto la citycar elettrica low-cost rumena si è rivelata piuttosto efficiente ma non abbastanza per raggiungere quota 200 guidando in modo normale. Colpa delle prestazioni deludenti (argomento che affronteremo in modo approfondito più avanti) che obbligano spesso ad affondare completamente il piede sul pedale dell’acceleratore per avere una risposta adeguata da parte del motore. Volendo è possibile “castrare” ulteriormente il propulsore – incrementando così l’autonomia del 9% – adottando la modalità ECO ma consigliamo di effettuare questa mossa solo in città: la potenza passa da 44 a 31 CV e la velocità massima cala da 125 a 100 km/h.

La ricarica può essere effettuata con presa domestica da 220V, su presa Green’Up con cavo Flexicharger (modo 2, optional a 300 euro), su Wallbox da 7,4 kW con cavo modo 3 di serie o su colonnina in corrente continua da 30 kW: quest’ultima modalità (che permette di portare la batteria all’80% in meno di un’ora e al 100% in meno di un’ora e mezza) è però optional – 600 euro – solo sul più costoso allestimento Comfort Plus. Per quanto riguarda i tempi di “ricarica non rapida” ci vogliono meno di 5 ore con la Wallbox da 7,4 kW, meno di 8 ore e mezza con la Wallbox da 3,7 kW e meno di 14 ore attraverso una presa domestica da 2,3 kW.

Dacia Spring: motore e prestazioni

Tutte le auto elettriche attualmente in commercio nel nostro Paese possono essere considerate vetture – chi più, chi meno – scattanti. Tutte tranne la Dacia Spring. I 44 cavalli offerti dal motore sono davvero pochi  – soprattutto se si considera che, escludendo la citycar rumena, le proposte meno potenti in listino (la Renault Twingo Electric e tutte le Smart) ne possono vantare 82 – e si sentono solo nelle primissime fasi dell’accelerazione. Superati i 50 km/h l’erogazione sembra quella di un propulsore aspirato a benzina poco “cavallato” e lo dimostrano i quasi 20 secondi (19,1 per la precisione) necessari per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

La Spring andrebbe usata solo in città: può raggiungere una velocità massima di 125 km/h ma già oltre quota 100 si avvertono alcune vibrazioni e oltretutto il telaio non è tra i più efficaci tra le curve. Più convincenti le sospensioni – brave a filtrare le sconnessioni dell’asfalto – e lo sterzo, leggero e dall’impostazione turistica ma adeguato alla tipologia di vettura.

 

Dacia Spring: spazio e finiture

La scelta di svelare la Dacia Spring dopo la nuova Sandero non è stata delle più azzeccate: qualche mese fa la Casa rumena aveva infatti dato ufficialmente l’addio alla filosofia “low-costcon la riuscitissima terza generazione della sua piccola mentre ora sembra aver fatto due passi indietro rispetto al passato lanciando una citycar elettrica puntando solo sul prezzo basso.

Le finiture deludono: plastiche basic, assemblaggi imprecisi e una qualità percepita più vicina alla prima Sandero del 2007 che alla seconda serie del 2012. Si risparmiano oltre 3.000 euro rispetto a una Twingo Electric ma è impossibile non notare alcuni dettagli sotto tono come ad esempio il volante non regolabile posizionato troppo in basso, gli alzacristalli elettrici anteriori comandabili dalla consolle centrale e il singolo tergicristallo anteriore.

La Dacia Spring si riscatta però con lo spazio, decisamente migliore di quello della Twingo a batterie: quattro posti comodi con tanti centimetri a disposizione nella zona della testa, una posizione di seduta rialzata che consente di dominare il traffico e un bagagliaio ampio (270 litri che diventano 620 quando si abbatte il divano posteriore, purtroppo non sdoppiato).

Dacia Spring: il design

Lo stile della Dacia Spring – un po’ datato (deriva dalla Renault Kwid, segmento A destinata ai mercati in via di sviluppo svelata sei anni fa) – è contraddistinto da un frontale importante e da una coda con il lunotto posteriore bombato.

Dacia Spring: i prezzi e la dotazione

La Dacia Spring “base” – la Comfort – è l’auto elettrica più economica in commercio, costa 19.900 euro e ha una dotazione di serie che comprende:

  • AEBS, ESP, ABS, EBD, BAS, E-CALL
  • Limitatore di velocità
  • Cerchio da 14″ Flexwheel
  • Barre portatutto nere con inserti in grigio satinato
  • Luci diurne a LED
  • Luci posteriori con firma Dacia Y-Shape
  • Clima manuale
  • Specchietti retrovisori elettrici
  • Radio DAB Bluetooth & USB
  • Servizi connessi dall’applicazione MY Dacia: stato di carica, precondizionamento, geolocalizzazione, avvio e arresto della ricarica da App
  • Chiusura centralizzata
  • Chiusura delle porte automatica durante la guida
  • Airbag conducente e passeggero
  • Airbag laterali e a tendina
  • Tergicristalli e luci automatiche
  • Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
  • Kit riparazione pneumatici
  • Sbrinatore del lunotto posteriore
  • Maniglie portiere in tinta carrozzeria
  • Calandra cromata
  • Batteria 27,4 kWh
  • Caricabatterie AC/DC
  • Cavo di ricarica Modo 3/Tipo 2
  • Eco Mode
  • Sistema di fissaggio Isofix del seggiolino per bambini per sedili posteriori
  • Servosterzo elettrico
  • Computer di bordo con schermo TFT 3,5″, distanza percorsa, autonomia, informazioni sulla batteria

Il nostro consiglio è quello di spendere 1.500 euro in più per il più ricco allestimento Comfort Plus, costa 21.400 euro e aggiunge:

  • Stripping portiere laterali arancioni
  • Specchietti laterali arancioni
  • Barre portatutto nere con inserti arancioni
  • Prese d’aria con inserti arancioni
  • Inserti interni arancioni (contorno aeratori, console centrale Display, impunture sedili)
  • Sistema di Navigazione con display touchscreen ULC 7″ con Bluetooth e smartphone replication & USB
  • Sensori di parcheggio con retrocamera
  • Ruota di scorta
  • Vernice metallizzata

Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Dacia Spring Business, versione destinata al car sharing: vernice bianca o grigia chiara con inserti blu sulle barre da tetto, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, maniglie e retrovisori in plastica granulata nera, cerchi “Flexwheel” da 14″, sedili neri in TEP (similpelle resistente e poco sporchevole) con impunture blu, tappetini anteriori e posteriori, battitacco anteriori, soglia del bagagliaio e navigatore con smartphone replication.

Nel 2022 vedremo anche la variante commerciale Cargo omologata N1 senza sedili posteriori: volume di carico di 1.100 litri e una portata di 350 kg.

Dacia Spring: le novità in cinque punti

  • L’auto elettrica meno cara in commercio
  • La citycar elettrica con il bagagliaio più grande
  • Oltre 200 km di autonomia nel ciclo misto
  • L’unica Dacia acquistabile con gli incentivi
  • La prima Dacia elettrica

Scheda tecnica

Lunghezza3,73 metri
Larghezza1,58 metri
Altezza1,52 metri
Acc. 0-100 km/h19,1 s
Capacità batteria27,4 kWh
Caratteristiche motoremotore elettrico da 44 CV
Autonomia230 km

Dove l’abbiamo guidata

Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Dacia Spring in giro per Milano alternando tratti urbani e tangenziale. Durante il test è stato impossibile non paragonare la citycar elettrica low-cost rumena alla più raffinata Renault Twingo Electric provata alla fine dello scorso anno: i 38 cavalli di differenza si sentono (specialmente fuori città), così come l’assenza della frenata rigenerativa. La proposta della Régie è meno spaziosa e ha un’autonomia inferiore (190 km dichiarati anziché 230) ma il sovrapprezzo di 3.050 euro è a nostro avviso ampiamente giustificato se si considerano tutte le altre voci della pagella.

La Spring si guida come un’auto normale: in ripresa va “tirata” per avere un po’ di spunto e per rallentare in modo significativo bisogna necessariamente intervenire sul freno senza poter semplicemente rilasciare il pedale dell’acceleratore come sulle altre concorrenti a emissioni zero.

NON TUTTI SANNO CHE – Il circuito di Monza è l’autodromo permanente più antico d’Europa tra quelli ancora in uso.

Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto mettere alla prova la Dacia Spring protagonista del nostro primo contatto su un percorso in salita per valutare il comportamento del debole motore elettrico in condizioni di “sforzo”. Vorremmo inoltre un propulsore più potente e finiture più curate: due elementi che renderebbero davvero interessante l’ecologica “baby” rumena.

Le concorrenti

Fiat Nuova 500 Action La versione base del "cinquino" elettrico ha un'autonomia inferiore rispetto alle varianti più costose: meno di 200 km.
Renault Twingo Electric Zen Agile in città ma più sfiziosa che spaziosa. 190 km di autonomia.
Smart EQ fortwo Pure La regina dei parcheggi è diventata solo elettrica: 2,74 metri di lunghezza, due posti secchi e un'autonomia scarsissima.
Smart EQ forfour Pure Più lunga della EQ fortwo e in grado di accogliere quattro passeggeri ma altrettanto deludente alla voce "autonomia".