Jaguar XE AWD e XF AWD, le berline inglesi a trazione integrale

Smartworld
di Michele Neri

Dopo la F-Pace, anche le berline XE e XF possono contare sulle quattro ruote motrici

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Una crossover – la F-Pace – che sta facendo schizzare in alto le vendite del marchio e la trazione integrale anche sulle berline XE e XF. Così Jaguar risponde alle richieste di chi desidera la sempre più apprezzata trazione integrale, che aumenta la sicurezza su strada e non pregiudica il piacere di guida. Su tutti e tre i modelli c’è un motore 2.0 turbodiesel da 180 CV che fa proprio al caso del mercato nostrano.

I tedeschi sono stati i primi a proporre la trazione integrale sulle berline, e gli inglesi non sono stati a guardare. E se il brand del Giaguaro è arrivato dopo, il know how che ha a disposizione è tra i migliori del mercato: arriva nientemeno che dall’esperienza maturata dalla Land Rover, della stessa proprietà dell’indiana Tata.

Jaguar XE 2.0d AWD

La classica berlina media? Più del 20% dei clienti la vuole con le quattro ruote motrici. Il trittico Audi, BMW e Mercedes ne è un esempio: se prima la trazione integrale veniva proposta esclusivamente sulle motorizzazioni di punta, ora è disponibile in abbinamento su quasi tutte le versioni.

La Jaguar XE AWD si propone come alternativa all’Audi A4 quattro, alla BMW Serie 3 xDrive e alla Mercedes Classe C 4Motion. Ma in quanto a fascino, sarebbe più da paragonare alla A5 Sportback Quattro e alla Serie 4 Gran Coupé xDrive, con quel padiglione spiovente che le regala un’aria da coupé.

Sotto il cofano della XE AWD c’è il 2.0 turbodiesel da 180 CV e 430 Nm, un motore che offre un ottimo equilibrio tra prestazioni (225 km/h, 0-100 in 7,9 secondi) e consumi. Che anche con la trazione integrale restano al di sotto della soglia psicologica dei 5 l/100 km. Per la precisione, con la 2WD si fanno 23,8 km/l, con la AWD 21,3.

La differenza tra le due si sente su strada: il DNA della XE non viene intaccato, perché nelle normali condizioni di guida la trazione resta sulle ruote posteriori, dunque non viene sacrificata la dinamica di guida. È quando si mette in crisi l’auto, vuoi perché l’asfalto è viscido (foglie autunnali, acqua, neve) vuoi perché si esagera con il pedale del gas fuori dalle curve più strette, il sistema di trazione integrale intelligente trasferisce la coppia alle ruote anteriori per tirarti fuori dai guai.

La XE 2.0 D Turbo AWD, con cambio automatico  a 8 marce di serie, è in listino con prezzi a partire da 43.150 euro.

Jaguar XF 3.0 V6 AWD

Se nel segmento D le quattro ruote motrici si ritagliano una fetta di mercato del 20%, nel segmento E, al quale appartiene la XF, si va oltre il 33%. Ecco, dunque, che la XF arriva in gamma nella versione AWD in tre motorizzazioni: il probabile bestseller 2.0d da 180 CV (vedi XE) con prezzo d’ingresso di 51.100 euro, il 3.0d V6 da 300 CV (vedi l’F-Pace che abbiamo guidato) e il 3.0 V6 a benzina in due varianti di potenza, 340 e 380 CV.

Questa volta abbiamo esagerato e ci siamo accaparrati la 3.0 V6 da 340 CV.

Sì, la XF è grossa ed elegante. Gli interni sono raffinati, curati nei minimi dettagli. Ma la XF non è una Jaguar del passato: sotto le seducenti lamiere plasmate con maestria da Ian Callum si celano una scocca in alluminio, un V6 con compressore volumetrico e la trazione integrale intelligente montata su tutta la gamma AWD di Jaguar, compresa la F-Type.

Bando ai luoghi comuni, sulla XF si viaggia, sì, in Business e con tutti i comfort, ma è in grado di solleticare il driver con un ringhio sornione che pervade timidamente l’abitacolo. Le gradevoli note del V6 si fanno sentire, ma sempre con grande discrezione. Lo 0-100 è una formalità da 5,4 secondi, la velocità massima è autolimitata a 250 km/h. 

Ma è tra le curve che la XF 3.0 V6 AWD stupisce. Nasconde la sua stazza, risponde con solerzia a ogni sfioramento del gas e a ogni pressione delle dita sui paddle ancorati al volante per selezionare manualmente le marce. La XF 3.0 V6 AWD resta sempre composta nonostante i 340 CV s’impegnino a mettere in crisi gli pneumatici, senza alcun bisogno dell’intervento dei sistemi elettronici di aiuto alla guida. E questo è senz’altro merito della trazione integrale intelligente di Jaguar.