Tempi duri per l’automobile: il mercato si contrae e le Case si adeguano, in stile gambero.
La corsa alla potenza avviene al contrario, tagliano i cavalli per ridurre le spese d’esercizio.
Ma questo trend non va letto come un impoverimento. Anzi, è un uso più razionale della tecnologia.
Jaguar XF: nuovo motore, stessa tecnologia
Prendiamo il caso della Jaguar XF: adesso il 2.2 turbodiesel è stato rimappato per due varianti, una da 200 CV (+10 CV) e una da 163 CV, versione più interessante e in linea con l’attuale richiesta del mercato.
E che non è misera: niente spending review alla tecnologia, compresa la sovralimentazione a doppio stadio che resta sotto il cofano e si fa sentire per l’ottima erogazione.
Sono stati immolati 37 CV, ma la coppia motrice della XF si conferma solida, da 450 a 400 Nm, con la curva di erogazione quasi uguale.
Così al volante della Jaguar non si avvertono vuoti di spinta.
La XF da 163 CV dunque si muove agile, pronta e riprende subito velocità dopo un rallentamento.
Rispetto alla 200 CV paga un po’ nello scatto (0-100 km/h in 10,5 contro 8,5 secondi), ma con il traffico che stringe le nostre strade non c’è modo di rimpiangere la maggiore cavalleria.
Costi e consumi
Inoltre, con la nuova taratura, le percorrenze dellaJaguar XFmigliorano – poco – ma migliorano.
Merito anche dell’ottimo cambio automatico ZF a otto rapporti di serie.
Scendono anche il prezzo di acquisto e la spesa per la tassa di possesso.
L’immagine resta la stessa e se si vuole un pizzico in più di stile, c’è pure il British Pack con morigerate presenze dell’Union Jack nei particolari della vettura e una dotazione più ricca.