Abbiamo guidato la Jeep Wrangler 4xe: la variante ibrida plug-in della quarta generazione della grande fuoristrada americana (non chiamatela SUV, potrebbe offendersi) è una vera 4x4 più adatta all'off-road che all'asfalto in grado di affrontare anche percorsi impegnativi in modalità elettrica. Nel massimo rispetto dell'ambiente
Le fuoristrada elettriche non esistono (ancora) ma la Jeep Wrangler 4xe è il mezzo che si avvicina di più al concetto di off-road ecologico: la variante ibrida plug-in benzina della quarta generazione della 4×4 statunitense – non chiamatela SUV, potrebbe offendersi parecchio – può infatti affrontare tratti impegnativi lontani dall’asfalto in modalità EV e può percorrere 45 km con il solo ausilio della batteria. In poche parole il mezzo ideale per chi frequenta spesso i luoghi più impervi e vuole inquinare il meno possibile.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Jeep Wrangler 4xe (disponibile solo Unlimited, cioè a passo lungo e con le porte posteriori) nella versione Rubicon dedicata a un uso più “estremo”: scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
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Jeep Wrangler 4xe: come funziona il sistema ibrido plug-in
Il sistema ibrido plug-in della Jeep Wrangler 4xe è composto dal già noto motore 2.0 turbo benzina da 272 CV (un propulsore a quattro cilindri dalla cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto) affiancato da due motogeneratori elettrici (da 63 e 145 CV) e da un pacco batteria ad alta tensione da 17 kWh montato sotto i sedili posteriori. Il tutto abbinato a un eccellente cambio automatico TorqueFlite (convertitore di coppia) a 8 rapporti.
Il primo motore elettrico è collegato all’unità a benzina in sostituzione dell’alternatore tradizionale e, oltre a funzionare in sinergia con esso, può all’occorrenza agire da generatore ad alta tensione. Collegato attraverso una cinghia alla puleggia dell’albero motore, oltre a erogare coppia aggiuntiva per alimentare il motore a benzina gestisce il funzionamento del sistema start-stop generando al contempo l’elettricità da convogliare nel pacco batteria.
Il secondo motore elettrico è invece montato sulla trasmissione (più precisamente sulla parte anteriore della scatola) ed è integrato nel cambio automatico: i suoi compiti sono quelli di generare la forza di trazione e di recuperare l’energia in frenata.
La potenza (380 CV) e la coppia (637 Nm) del sistema ibrido sono gestite da due frizioni: quando la prima – situata tra le due unità – è aperta è possibile viaggiare a emissioni zero poiché manca il collegamento meccanico tra motore termico ed elettrico, quando è chiusa le due unità si combinano.
Il sistema ibrido plug-in della Jeep Wrangler 4xe comprende inoltre un modulo IDCM (Integrated Dual Charging Module) che combina un sistema di ricarica della batteria e un convertitore DC/DC. Ultimo, ma non meno importante, l’inverter di potenza alloggiato all’interno del pacco batteria.
Come funziona il sistema ibrido in poche parole
In parole povere la Jeep Wrangler 4xe monta un motore a benzina abbinato a due unità elettriche in grado di generare una potenza complessiva di 380 CV e una coppia totale di 637 Nm. La batteria da 17 kWh garantisce un’autonomia in modalità elettrica di 45 km e può essere ricaricata completamente in meno di tre ore (a 7,4 kWh).
Le modalità di guida sono tre (selezionabili attraverso appositi pulsanti sulla plancia alla sinistra del volante): in Hybrid la 4×4 “yankee” privilegia inizialmente l’energia prodotta dalla batteria e quando gli accumulatori raggiungono il livello di carica minimo o quando il guidatore richiede più potenza il sistema sfrutta il motore a benzina, in Electric l’auto viaggia in elettrico e torna automaticamente in Hybrid quando la batteria raggiunge il livello di carica minimo o quando il pilota preme a fondo il pedale dell’acceleratore e in E-Save viene data la priorità al propulsore termico risparmiando gli accumulatori per utilizzi successivi. Attraverso il sistema Uconnect è inoltre possibile attivare due modalità secondarie di E-Save: Battery Save (consente di mantenere lo stato di carica della batteria per utilizzarla in un secondo momento) e Battery Charge (consente di ricaricare la batteria sino all’80% tramite l’unità a benzina su cui interviene il generatore elettrico abbinato).
Jeep Wrangler 4xe: prezzo buono, dotazione nella media
La Jeep Wrangler 4xe Rubicon protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo interessante in rapporto ai contenuti offerti (71.050 euro) e una dotazione di serie nella media della categoria:
Esterni
Specchietti elettrici e riscaldati
Cerchi in lega 17×7.5
Pneumatici 32″ Mud-Terrain
Paraurti anteriore specifico Rubicon
Vetri oscurati
Parafanghi neri
Finiture Neutral Grey su mascherina
Pedane Rock rails
Soft Top Sunrider premium nero
Fari LED
Sticker centrale sul cofano con logo 4xe
Sticker Rubicon ai lati del cofano con tracer blu
Interni
Clima automatico bizona
Specchietto elettrocromatico
Sedili in tessuto premium con cuciture blu
Sistema Audio 9-speaker Alpine Premium con subwoofer da 552W
Quadro strumenti 7″ TFT configurabile
Schermo 8,4″ Uconnect con Android Auto/Apple CarPlay
Navigatore
Radio DAB
Funzionalità
Barra stabilizzatrice anteriore disinseribile
Assali Dana 44/44
Bloccaggio dei differenziali ant./post.
Rock-Trac 4,0:1 4×4 system
Sospensioni specifiche
Sensori di parcheggio anteriori
Telecamera anteriore
Hill Start Assist
Selec Speed
Sensori posteriori con retrocamera
Active Speed limiter e cruise control
Technology Group
Cavo di ricarica domestica mode 2
Jeep Wrangler 4xe: le novità in 5 punti
Tecnologia ibrida plug-in
Motore 2.0 turbo benzina da 272 CV
Due motori elettrici da 63 e 145 CV
Autonomia in elettrico di 45 km
Batteria da 17 kWh ricaricabile in meno di 3 ore a 7,4 kWh
Scheda tecnica
Lunghezza
4,88 metri
Larghezza
1,89 metri
Altezza
1,90 metri
Velocità max
156 km/h
Bagagliaio
533/1.910 litri
Caratteristiche motore
turbo ibrido plug-in benzina, 4 cilindri, 1.995 cc, 380 CV e 637 Nm di coppia
Prezzo
71.050 euro
Come va in fuoristrada
In fuoristrada la Rubicon ibrida plug-in si comporta esattamente come la variante termica: cioè alla grande. Rispetto alla Sahara (già molto valida in off-road) offre chicche come un rapporto di riduzione di 77,2:1, la barra stabilizzatrice anteriore disinseribile, gli assali Dana 44/44, il bloccaggio dei differenziali anteriori e posteriori, il sistema di trazione integrale Rock-Trac (che comprende una scatola di rinvio a due velocità con rapporto delle marce ridotte pari a 4:1) e le sospensioni specifiche. Da non sottovalutare, inoltre, gli pneumatici Mud-Terrain, il paraurti anteriore specifico e le pedane Rock Rails.
Nonostante la batteria montata sotto i sedili posteriori (soluzione che ha portato al loro redesign per consentire di ribaltare in avanti la copertura e facilitare l’accesso agli accumulatori) la leggendaria fuoristrada statunitense offre la stessa capacità di guado – fino a 76 cm a una velocità di 8 km/h – della Unlimited “standard”. Tutti i componenti e i sistemi elettronici ad alta tensione, compresi i cablaggi tra pacco batterie e motori elettrici, sono sigillati e impermeabili.
Per quanto riguarda gli altri numeri troviamo un angolo di attacco di 36,6° (36 per la Unlimited Rubicon 2.0), un angolo di dosso di 21,4° (20,8°), un angolo di uscita di 31,8° (31,4°) e un’altezza da terra di 25,3 cm (25,2).
Come va su asfalto
La Jeep Wrangler 4xe Rubicon protagonista del nostro primo contatto è una fuoristrada dura e pura rivolta agli amanti dell’off-road. Se amate il look della 4×4 “yankee” ma affrontate spesso strade asfaltate il nostro consiglio è quello di puntare sulla Sahara: meno specialistica, più economica, più veloce (177 km/h contro 159) e con pneumatici All-Season più adatti all’uso “normale”.
Su strada emergono tutti i limiti della Wrangler, a cominciare da uno sterzo che si comporta quasi meglio a 130 km/h che a 50: nel primo caso bisogna farsi i muscoli per mantenere la traiettoria (una valida alternativa alla palestra) ma almeno non bisogna correggere spesso come quando si sta ad esempio in città sul pavé.
La Jeep Wrangler 4xe Rubicon predilige le andature rilassate (l’abitacolo poco insonorizzato. le gomme Mud-Terrain e i fruscii marcati dovuti a forme tutt’altro che aerodinamiche non aiutano quando si va forte) ed è poco agile nelle curve: non tanto per il peso – quasi due tonnellate e mezza di orgoglio americano non sono neanche molte considerando i valori raggiunti da alcune grandi SUV ibride plug-in – quanto per tutto il resto (baricentro molto alto, impianto frenante poco potente).
Dove l’abbiamo guidata
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Jeep Wrangler 4xe tra Torino e Sauze d’Oulx su un percorso molto vario composto da tratti urbani, extraurbani e autostradali. Il tutto condito da un tratto off-road di livello medio affrontato quasi totalmente in elettrico (l’unità a benzina è intervenuta sporadicamente quando abbiamo affondato il piede sul pedale dell’acceleratore), selezionando la modalità 4L (quattro ruote motrici con marce ridotte) con una leva molto dura, bloccando il differenziale posteriore e sbloccando la barra antirollio anteriore.
NON TUTTI SANNO CHE – L’uomo più famoso di Sauze d’Oulx è Piero Gros: ex sciatore (ha vinto, tra le altre cose, la Coppa del Mondo 1974 e la medaglia d’oro in slalom speciale alle Olimpiadi di Innsbruck 1976, gara che assegnava anche il titolo Mondiale) nonché sindaco del comune piemontese dal 1985 al 1990.
Dove vorremmo guidarla
Avremmo voluto analizzare i consumi della Jeep Wrangler 4xe in modalità ibrida a batteria scarica ma all’andata (da Torino a Sauze d’Oulx) ci è stato suggerito di utilizzare la modalità meno efficiente di tutte: la E-Save, quella che privilegia il motore 2.0 a benzina risparmiando gli accumulatori per utilizzi successivi. Il risultato? 8,1 km/l.
Nel viaggio di ritorno abbiamo sì sfruttato la modalità Hybrid ma con la batteria completamente carica: su 90 km di percorso la 4×4 “yankee” è riuscita ad andare completamente in EV per quasi 50 chilometri consentendo una media di consumo all’arrivo pari a 17,5 km/l.
La Jeep Wrangler 4xe può essere un’alternativa a una SUV? Dipende dalla versione scelta (quindi la Sahara e non la Rubicon) e da cosa siete disposti a rinunciare in nome del look: la fuoristrada americana è un mezzo robusto, ruvido e ricco di sostanza che lascia poco spazio al lusso. Un’iconica compagna di viaggio da comprare e tenere a lungo che presenta alcuni alti e bassi alla voce “praticità”: l’abitacolo offre tanto spazio alla testa e alle gambe di chi si accomoda dietro (ma il divano è un po’ stretto per accogliere tre passeggeri) e al capitolo “bagagliaio” – 548 litri che diventano 1.059 quando si abbattono i sedili posteriori – c’è chi se la cava meglio, anche per quanto riguarda l’accessibilità.
Le concorrenti
Audi Q7 55 TFSI e
La Jeep Wrangler 4xe non ha rivali dirette e per questo motivo abbiamo scelto quattro grandi SUV ibride plug-in non specialiste dell'off-road. Come ad esempio la crossover di Ingolstadt: ingombrante e poco agile nel misto ma spaziosa, costosa ma scattante ed efficiente.
BMW X5 xDrive45e Business
Una grande crossover ibrida plug-in elegante e raffinata da usare solo su asfalto.
Land Rover Range Rover Sport PHEV SE
Buona in fuoristrada (ma non ottima come la Wrangler)
Volkswagen Touareg eHybrid Elegance
La variante ibrida plug-in della grande Sport Utility di Wolfsburg - una delle migliori proposte del segmento - è comoda e costruita con cura. Il bagagliaio è grande mentre l'abitacolo presenta alti e bassi (divano largo ma con pochi centimetri per la testa e le gambe).