Kia Optima Plug-in Hybrid, le nostre impressioni di guida

Smartworld
di Francesco Neri

Dopo la Kia Niro Hybrid arriva anche la versione ibrida Plug-in della Optima

Comfort Silenziosa e vellutata nella guida, la Optima tiene alto il comfort acustico e di marcia.
Costi Non è regalata, ma i vantaggi sono notevoli e la garanzia è di 7 anni e 150.000 km.
Piacere di guida La coreana si guida bene e vanta una certa precisione nella guida, ma non invoglia certamente ad attaccare le curve.
Ambiente Grazie al sistema ibrido Plug-in la Optima emette solo 37 g/CO2 nel ciclo combinato.

Una berlina moderna, nelle linee, nei contenuti, ma attuale per i tempi che corrono. Stiamo parlando della Kia Optima Plug-in Hybrid, la belina segmento D dall’anima verde della Casa coreana. È una berlina dall’aspetto  filante, caratterizzata da una griglia anteriore contornata di blu per ricordare che all’interno scorre parecchia energia elettrica. Una griglia anche funzionale, dato che è in grado di aprirsi e chiudersi in funzione di quanta aria ha bisogno; una soluzione che permette, grazie anche alla nuova forma del posteriore, di abbassare il CX da 0,27 a 0,25.
Lo spazio interno è generoso, proprio come sulla versione Sportswagon che abbiamo provato il mese scorso, ma i litri del bagagliaio sulla berlina scendono a 510 – anche se nel prossimo futuro la Plug-in arriverà anche in versione station. Le finiture sono all’altezza delle aspettative (con il segmento D si comincia ad essere esigenti), ma qualche plastica rimane tuttavia migliorabile.
Alla posizione di guida invece niente da rimproverare: la Kia Optima Plug-in Hybrid ha una bella seduta, con un volante dal giusto diametro – anche se leggermente orizzontale – e tutti i comandi al posto giusto.
Il contagiri però è scomparso e al suo posto trovo un indicatore analogico che mostra il funzionamento del sistema ibrido e mi aiuta a migliorare il mio stile di guida, molto simile a quello della Toyota Prius.

PRIMA ELETTRICO, POI IBRIDO

Sotto il cofano della Kia Optima Plug-in troviamo però un motore benzina 2.0 litri a ciclo indiretto Atkinson abbinato ad un motore elettrico da 67 CV. La potenza totale del propulsore è di 205 CV e 375 Nm, ma non è finita: grazie alle batterie agli ioni di litio (il pacco pesa 130 kg) la Optima Plug-in è in grado di percorrere fino a 54 km solo in modalità elettrica con una velocità di punta di 100 km/h; finita la carica della batteria tornerà ad essere una semplice (per modo di dire) ibrida.
Questo permette alla coreana di percorrere 100 km con 1,6 l di carburante e di emettere solo 37 g di CO2 per km.

Ad ogni modo, le batterie si ricaricano in 3 ore con una colonnina da 50 VOLT e in 6,5 con una normale colonnina.
Un ultimo appunto: al posto del cambio CVT a variazione continua, Kia ha optato per un convenzionale automatico a 6 rapporti, con tanto di modalità manuale con paddle al volante.

UN ELETTRICO BRIOSO

Tutto ciò come si traduce alla guida? Beh, la Kia Optima Plug-in sembra volare sulla strada, tanto è silenziosa e abile nel smorzare le imperfezioni dell’asfalto. Lo sterzo è parecchio leggero ma preciso e il cambio automatico é impercettibile nei passaggi di marcia. Questo perché le due frizioni (una posta tra il motore termico e quello elettrico, l’altra tra il cambio e il propulsore) smorzano parecchio la potenza del motore e la risposata all’acceleratore, causando un “effetto elastico” quando si preme sul gas.
Presto si instaura il “solito” gioco dell’ibrido, ovvero quello di dosare sempre il pedale destro con attenzione per non fare intervenire il 2,0 litri a benzina.
Sulla Optima Plug-in tuttavia il gioco è più semplice: anche affondando decisi sul gas, il motore non cede alla tentazione del termico (come accade facilmente su altre vetture di questo tipo), sfruttando la potenza elettrica il più possibile, anche grazie al cambio automatico che aiuta a restare in zona ECO. Se si pesta fino in fondo l’acceleratore, però, il propulsore raccoglie tutte le forze in gioco (elettriche e termiche) e spinge la Optima anche con una certa verve. Parliamoci chiaro: la Plug-in non ha intenzioni sportive, ma uno 0-100 9,4 secondi e 192 km/h di velocità massima sono numeri niente male, considerando l’anima green della vettura. Così come non è male l’assetto: morbido, ma non molle, capace di controllare il rollio in curva ma allo stesso tempo di mantenere un comfort elevato.

Tuttavia non sono le curve l’ambiente preferito della Kia, ma la giungla urbana, dove si muove svelta, con poco gas, e soprattutto silenziosa.

PREZZO E DOTAZIONE

La Kia Optima Plug-in Hybrid ha un prezzo di listino di 44.000 euro, a cui si può aggiungere il Platinum Pack da 3.000 euro che comprende: il sedili regolabili elettricamente ventilati, il tetto panoramico, l’high beam Assist,  la frenata automatica d’emergenza, l’around wiew monitor, lo smart cruise control e i sistemi di mantenimento corsia e di avviso dell’angolo cieco.