Land Rover Discovery 2017: il fuoristrada diventa salotto

Smartworld
di Claudio Mastroianni

La quinta generazione del "modello di mezzo" del marchio inglese si rinnova totalmente, e diventa ancora più versatile. Senza deludere i fan del marchio...

Comfort Un salotto su quattro ruote, pensato per famiglie numerose, tecnologiche e che amano viaggiare (molto) comodo
Costi Con i prezzi a partire da 52.700 euro, non è un'auto per tutti. Numerosi gli optional fra cui scegliere per costruire un'auto su misura
Piacere di guida Più leggera di 480 Kg rispetto alla Discovery 4, riconferma (e affina) le duote fuoristradistiche. Restando comoda anche su strada "normale"
Ambiente Si va dai 159 g/km di CO2 del 2.0 TD4 da 180CV ai 254 g/km del 3.0 da 340CV. Ma ha senso parlare di ecologia in questo segmento?

Immaginatevi a conversare tranquillamente – con la vostra fidanzata, con vostro marito, con un amico, con vostro figlio: la scelta è vostra – della vita, del lavoro, dei sogni, dei dubbi.

Ma di farlo guidando. E su una strada sterrata, fra pietre e buche, attraversando boschi e prati, costeggiando strapiombi e affrontando discese ardite (e le risalite).

Ecco, in nuce, il nuovo Land Rover Discovery 2017: un salotto su due ruote, talmente a suo agio in fuoristrada da permettervi di continuare a chiacchierare come se foste su un lungo percorso autostradale.

Comodo, spazioso, e pensato per le famiglie numerose che in auto cercano tutte le comodità. L’abbiamo provato fra le strade del centro Italia, in un percorso misto che ha combinato tratti stradali tradizionali a vere e proprie avventure sullo sterrato, in un mix che ha messo in luce la versatilità del fuoristrada inglese.

 

Il design: un approccio democratico fra tradizione e innovazione

Il primo impatto con il nuovo Discovery 2017 parte dall’esterno, con un design completamente rinnovato che però strizza l’occhio a chi ha amato la generazione precedente.

Certo, chi è poco propenso al cambiamento storcerà il naso, ma l’auto è ora più filante e dinamica 13cm più lunga della generazione precedente, 5 cm più larga e 4 più alta), pur mantenendo la sua imponenza.

Il posteriore, per esempio, abbandona l’apertura a doppio battente del Discovery 4 a favore di un più tradizionale portellone (apribile e chiudibile elettricamente, con un sistema che gestisce anche una ribaltina – molto pratica – che aiuta il carico dei bagagli). Ciò nonostante mantiene un forte richiamo al passato, grazie al design asimettrico del portatarga che la posiziona (in formato rettangolare standard) sulla sinistra per andarsi a restringere sulla destra, dando movimento e snellezza a una vista che, date le dimensioni molto generose del fuoristrada, rischiava di risultare pesante.

Anche nella vista laterale possiamo trovare segni di questo addolcimento, con il tradizionale tetto a scalino – più alto dietro, per dare maggiore spazio a chi siede nella seconda e terza fila di sedili – che rimane sempre presente ma è meglio integrato, più armonico.

Davanti infine ritroviamo le linee addolcite che abbiamo già avuto modo di apprezzare nella sua “sorella minore” Discovery Sport, con un anteriore che mantiene la sua presenza scenica ma democratizza e snellisce la silhouette, rendendo la vettura appetibile a un pubblico più vasto.

Sì, la Land Rover Discovery è cambiata molto, fuori. Ma è difficile avere davvero qualcosa di cui lamentarsi.

Gli interni: un salotto su quattro ruote, con tutto quello che serve

Siete dei padri di famiglia? O dei trentenni con molti amici? Allora sapete benissimo quello che serve più di tutto all’interno di un’auto: prese USB.

Cellulari (spesso più di uno a persona), macchine fotografiche, console per i videogames, ebook reader, portatili, tablet, smartwatch… I lunghi viaggi in auto, in gruppo, sono una lotta di sopravvivenza (tecnologica) alla perenne ricerca di un ingresso USB con cui ricaricare.

Nella Land Rover Discovery 2017 gli attacchi USB arrivano fino a 9, e distribuiti su tutte le file di sedili. All’anteriore, al posteriore (2 per la seconda fila di sedili) e persino nel cofano, a disposizione dei due occupanti della terza fila di sedili (veri, capaci di ospitare due adulti di medie dimensioni, e ripiegabili elettricamente).

Possono sembrare dettagli superflui, ma sono rivelatori dell’attenzione con cui Land Rover si è approcciata allo studio degli interni della sua nuova Discovery.

Tutto all’interno dell’ultimo modello Land Rover racconta la volontà di far viaggiare i passeggeri in maniera comoda: dall’alto numero di portaoggetti – anche nascosti, come quello posizionato dietro i comandi del clima – che regalano fino a 45 litri di spazio per i piccoli trasporti di ogni giorno, al sistema di infotainment avanzato che ruotano attorno al touchscreen da 10”, passando per l’app dedicata che permette di controllare remotamente le funzioni dell’auto, dalla climatizzazione alle configurazioni dei sedili.

C’è una tecnologia (o un optional) per ogni necessità, basta sapere cosa si vuole. E spendere, nel caso.

Scheda Tecnica

Lunghezza4,97 metri
Larghezza2,20 metri
Altezza1,89 metri
Passo2,92 metri
Capacità serbatorio77 litri (2.0 Td4 / 2.0 Sd4) / 85 litri (3.0 Td6) / 89 litri (3.0 Si6)
Numero di posti massimo7
Profondità di guado90 centimetri
Angolo d'attacco29° in fuoristrada / 34° standard
Angolo di dosso22,2° in fuoristrada / 27,5° standard
Angolo d'uscita27° in fuoristrada / 30° standard
Capacità bagagliaio1231 litri in configurazione 5 posti (2500 di capacità massima)

In strada: salotto sì, ma fuoristrada vero

Non bisogna pensare che questo “ammorbidimento” del carattere della Discovery abbia avuto conseguenze sulla guidabilità del modello di punta di Land Rover: il Discovery 5 resta un’auto incredibilmente versatile, in grado di cavarsela più che bene nelle situazioni più disparate.

Merito anche di una elettronica di alto livello, che fra Hill Descent Control e Hill Start Assist, Low Traction Launch (per le partenze con poca aderenza) e un affinato Terrain Response 2 (in grado di adattare dinamicamente le caratteristiche dell’auto al terreno su cui si guida) permette al Land Rover Discovery di affrontare guadi, salite e discese ripide, terreni accidentati con un aplomb decisamente inglese. Si potrebbe quasi impostare tutti i settaggi su “Auto” e andar via così, lisci, senza far troppo caso al terreno. Con tutte le premure del caso, ovviamente: la Discovery è ottima, ma non fa miracoli con un guidatore imprudente.

I dati tecnici dopotutto confermano la bontà del modello, in continuità con l’apprezzatissimo modello precedente: da sottolineare soprattutto la profondità di guado, che sale a 90 centimetri dai 70 della precedente grazie a una maggiore altezza da terra (si arriva a 28,4 centimetri).

Insomma: la Land Rover Discovery è pensata per tutta quella nicchia di persone che cercano da una auto lusso, comodità, ma anche versatilità estrema. E a chi non rinuncia al comfort anche fuori dalle grandi città.

Una nicchia? Siamo sicuri che in Italia lo sia per davvero?

Conclusioni: una famiglia per la famiglia

La Land Rover Discovery 5 conferma così la strategia di lungo corso di Land Rover nel settore dei fuoristrada e degli Sport Utility Vehicle: la creazione di 3 famiglie distinte di prodotti, pensate per coprire tutto lo spettro di necessità degli appassionati del segmento.

Si va dal lusso cittadino della gamma Range Rover (Evoque e Velar comprese) al fuoristrada estremo della gamma Freelander (in attesa di un profondo rinnovamento): la gamma Discovery sta esattamente nel mezzo, regalando agli acquirenti una famiglia di auto che eccelle in entrambi i campi ma con un equilibrio maggiore fra guidabilità e contenuti.

Quella che vedremo nei prossimi anni sarà un profondo rinnovamento (o forse dovremmo usare il termine “espansione”) della sua line-up. Un processo delicato per un marchio con caratteristiche così distinte e una storia tanto radicata nel cuore degli appassionati. Un percorso accidentato. Ma se non è in grado di affrontarlo un marchio con una expertise come quella di Range Rover, chi altri?