È stata creata per correre nel CITE (Campionato Italiano Turismo Endurance) e raggiunge una velocità di 249 km/h
250 CV di potenza e 249 km/h di velocità massima: sono queste le caratteristiche principali della Citroën C3 Max. Non si tratta (purtroppo) di una versione sportiva destinata al pubblico della piccola francese ma di una vettura realizzata per correre in pista e più precisamente nel CITE (Campionato Italiano Turismo Endurance).
Il motore – lo stesso 1.6 turbo benzina THP adottato dalla monovolume C4 Picasso – è stato portato da 165 a 250 CV dalla MC Motortecnica di Novate Milanese, ha una coppia di 280 Nm ed è abbinato ad un cambio elettroattuato al volante a sei marce. L’esterno, quasi totalmente in vetroresina e carbonio, ha mantenuto il disegno originale mentre l’avantreno e il retrotreno derivano da quelli della DS DS3 R3 da rally.
La Procar Motorsport di Pistoia, partner per l’Italia delle sportive Citroën, si è invece occupata dell’alleggerimento della scocca della C3 Max, della progettazione del roll bar e dell’assemblaggio delle componenti meccaniche ed elettroniche. Al termine del lavoro il peso è risultato inferiore a quello minimo consentito dal regolamento (940 kg) e questo ha permesso di posizionare la zavorra in punti sensibili alla dinamica e alla statica in modo da ottenere un abbassamento del baricentro e una ripartizione ottimale della massa.
La 2T Course & Reglage ha sviluppato un nuovo software in grado di creare un rendering grafico basato su calcoli matematici, la cui funzione è quella di simulare a velocità differenziate una galleria del vento virtuale con un’efficienza pari al 98% del reale, il Gruppo Andreani ha assemblato un primo kit di ammortizzatori Ohlins a 4 vie con tecnologia TTX (la stessa adottata dalle auto che prendono parte al Mondiale Turismo WTCC) e la Sparco ha fornito tutte le componenti di sicurezza, nonché le tute dei piloti e l’abbigliamento di meccanici e staff.
La parte logistica delle gare e l’assistenza sono state invece affidate alla Romeo Ferraris.