Max Chilton, il “figlio di papà” della F1?

Smartworld
di Marco Coletto

Alla scoperta del nuovo pilota della Marussia, dotato di un padre multimilionario

Max Chilton, nuovo pilota della Marussia e terza “new-entry” del Mondiale F1 2013 dopo Esteban Gutiérrez e Valtteri Bottas, avrà un duro compito nella prossima stagione: mettere a tacere chi lo accusa di far parte del Circus solo in quanto “figlio di papà”.

Il giovane driver inglese – nato il 21 aprile 1991 a Reigate – è l’erede di Grahame Chilton, vice presidente del gruppo assicurativo britannico Aon, proprietario della scuderia di GP2 Carlin (nella quale Max ha corso negli ultimi due anni) e – secondo alcune indiscrezioni non confermate ufficialmente – di alcune quote del team russo di Formula 1.

Non è detto, quindi, che il debutto in F1 di Max sia dovuto ai soldi del padre. Quello che però è certo è che in questi anni il driver “british” non ha fatto molto per meritare un posto nella massima competizione automobilistica mondiale.

Dopo esperienze giovanili nei kart gareggia due anni nella serie T Cars (dove ottiene come miglior risultato un 2° posto nel 2006) e successivamente si trasferisce nel prestigioso campionato inglese di Formula 3, dove conquista una vittoria e un quarto posto assoluto nella classifica generale del 2009 nell’edizione vinta da Daniel Ricciardo.

Nel 2010 inizia l’avventura in GP2 e nonostante l’assenza di risultati di rilievo nel 2011 riesce ad effettuare due test in F1 con la Force India. Nel 2012 la situazione migliora: due vittorie, due pole position, quattro podi e un quarto posto assoluto. Questi piazzamenti gli permettono di essere chiamato come pilota di riserva dalla Marussia e di prendere parte alle prove libere 1 del GP di Abu Dhabi.