Pastor Maldonado: l’orfano di Chávez

Smartworld
di Marco Coletto

Storia del pilota venezuelano della Williams, che rischia di non prendere parte al Mondiale F1 2014

La morte del presidente del Venezuela Hugo Chávez – avvenuta lo scorso marzo – rischia seriamente di rovinare la carriera in Formula 1 di Pastor Maldonado.

Il presidente venezuelano era il più grande sponsor dell’attuale prima guida Williams – 15° nel Mondiale F1 2012 e vincitore del GP di Spagna lo scorso anno – e ora l’assenza di finanziamenti da parte del governo di Caracas potrebbe pregiudicare la partecipazione del pilota sudamericano nel Circus F1 il prossimo anno.

Nell’attesa di saperne di più, scopriamo insieme la sua storia.

Pastor Maldonado: la biografia

Pastor Maldonado nasce a Maracay (Venezuela) il 10 marzo 1985.

Inizia a farsi notare nel mondo del motorsport a 18 anni quando si aggiudica il campionato italiano invernale di Formula Renault 2.0 e conquista il titolo italiano assoluto nel 2004.

Nello stesso anno ha la possibilità di guidare una Minardi di F1 in un test.

Nel 2005 si divide tra il campionato italiano di Formula 3000 e le World Series Renault, terminate al terzo posto l’anno seguente in un’edizione poco ricca di talenti.

L’avventura in GP2

Pastor Maldonado inizia la propria avventura in GP2 nel 2007, anno in cui si cimenta anche nei campionati europeo e italiano di F3000.

Nel 2008 prosegue nella serie propedeutica alla F1 senza ottenere grandi risultati e tenta, senza successo, di dare una svolta alla propria carriera sempre nell’europeo di F3000 (serie che abbandona nel 2009) e nell’International GT Open.

Il successo in GP2 e la F1

Il 2010 è l’anno della svolta: Pastor conquista il titolo GP2 contro piloti del calibro di Sergio Pérez e Jules Bianchi: un successo che gli apre le porte della massima serie automobilistica.

Pastor Maldonado debutta in F1 con la Williams nel 2011, ottiene un decimo posto in Belgio e termina la stagione dietro al più esperto compagno Rubens Barrichello.

Diverso il discorso nel 2012, quando surclassa il coéquipier Bruno Senna e conquista addirittura una vittoria nel GP di Spagna.

Quest’anno la situazione non è delle migliori: non ha terminato le prime due gare mentre il debuttante compagno di squadra Valtteri Bottas è già finito per due volte nella “top 15”.