Carlos Sainz, il veterano del motorsport

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Due Mondiali Rally e una Dakar per il pilota spagnolo, ancora in attività

Senza Carlos Sainz la Spagna conterebbe molto meno nel motorsport. Senza le vittorie del pilota iberico – che ad oltre cinquant’anni tenterà di portare a casa la sua seconda Dakar con la Peugeot 2008 e che nel suo palmarès può vantare ben due Mondiali rally – non sarebbe nato un movimento che ha consentito a driver come Fernando Alonso (in F1) e Jorge Lorenzo (in MotoGP) di dominare nelle rispettive categorie. Scopriamo insieme la sua storia.

Carlos Sainz: la biografia

Carlos Sainz nasce il 12 aprile 1962 a Madrid (Spagna). Appassionato di sport fin dalla tenera età, inizia con il calcio (effettuando un provino addirittura con il Real Madrid) e con lo squash (diventando campione nazionale a 16 anni). Dopo aver debuttato in pista con le Formula Ford, decide di concentrarsi sui rally.

Il debutto nei rally

Carlos inizia a gareggiare sugli sterrati a 18 anni ma ottiene le prime soddisfazioni solo nel 1987, quando si aggiudica il campionato spagnolo al volante di una Ford Sierra RS Cosworth. Nello stesso anno debutta nel WRC e stupisce tutti vincendo la prima prova speciale del suo primo rally in Portogallo. Ottiene come miglior piazzamento un 7° posto in Francia ma non riesce a fare meglio del più esperto compagno di squadra, lo svedese Stig Blomqvist.

Nel 1988 arrivano il secondo titolo nazionale per Carlos Sainz e due quinti posti iridati in Francia e in Italia. Piazzamenti che tuttavia non sono sufficienti per superare in classifica i due colleghi: Blomqvist e il francese Didier Auriol.

L’era Toyota

Sainz ottiene le maggiori soddisfazioni in carriera con la Toyota e più precisamente con la Celica. Nella stagione 1989 si rivela meno veloce dei due compagni di scuderia scandinavi – il finlandese Juha Kankkunen e lo svedese Mikael Ericsson  – ma porta a casa tre podi (tra cui un interessante secondo posto nel Regno Unito).

Il primo Mondiale per Carlos Sainz (e il primo per una Casa automobilistica giapponese) arriva nel 1990 – quando diventa anche campione Asia-Pacifico – grazie a quattro successi (Grecia, Nuova Zelanda, Finlandia e Regno Unito) mentre l’anno successivo – nonostante ben cinque vittorie (Monte Carlo, Portogallo, Francia, Nuova Zelanda e Argentina) – il driver iberico deve accontentarsi del secondo posto iridato.

Il secondo (e ultimo) titolo – ottenuto con soli due trionfi (Kenya e Nuova Zelanda) e tanti piazzamenti dovuti alla grande affidabilità della coupé nipponica – risale al 1992.

La parentesi Lancia

Nel 1993 Carlos Sainz abbandona la Toyota per divergenze con la Casa giapponese e passa alla Lancia: la Delta, supportata dal Jolly Club, non è competitiva come gli anni precedenti e per questa ragione il driver spagnolo – pur risultando il migliore del team – deve accontentarsi di un secondo posto in Grecia come miglior risultato.

I titoli sfiorati con la Subaru

Con il passaggio alla Subaru Carlos trova nuovamente una vettura veloce – la Impreza – con cui puntare al titolo. Disputa due stagioni con la Casa delle Pleiadi ottenendo in entrambi i casi il secondo posto nel Mondiale: nel 1994 porta a casa un successo in Grecia mentre l’anno seguente si arrende al coèquipier Colin McRae nonostante tre vittorie (Monte Carlo, Portogallo e Spagna).

Il ritorno in Ford

Nel 1996 Carlos Sainz torna alla Ford, Casa che per prima ha puntato sulle sue capacità: al volante di una Escort si rivela ancora una volta più veloce dei compagni di scuderia ma deve accontentarsi di tre vittorie (una nel 1996 in Indonesia e due nel 1997 in Grecia e in Indonesia). Nel 1997 conquista la Race of Champions a Gran Canaria superando tre suoi ex coèquipier: Blomqvist, Auriol e McRae.

Il ritorno in Toyota

Carlos ha la possibilità di vincere il suo terzo Mondiale nel 1998 con la Toyota Corolla: sale sul gradino più alto del podio a Monte Carlo e in Nuova Zelanda, ottiene un mare di piazzamenti ma perde il titolo nel Regno Unito quando la sua vettura si ferma a soli 300 metri dal traguardo per un guaio al motore.

La delusione per Carlos Sainz è grande e si nota l’anno seguente quando – dopo ben cinque stagioni consecutive terminate nelle prime tre posizioni – termina il campionato al quinto posto (con quattro secondi posti: Svezia, Portogallo, Grecia e Australia) facendo oltretutto peggio del collega Auriol.

Ancora Ford

Il ritiro dalle competizioni della Toyota apre nuovamente a Sainz le porte della Ford nel 2000: la Focus non è una vettura abbastanza competitiva e Carlos si limita quindi ad essere il migliore tra i piloti dell’Ovale Blu con un successo a Cipro.

Nella deludente annata 2001 – due secondi posti a Monte Carlo e in Portogallo – Carlos Sainz deve arrendersi al coèquipier McRae ma si riscatta l’anno successivo con un gradino più alto del podio ottenuto in Argentina.

Gli ultimi anni nel WRC

Gli ultimi anni nel WRC di Sainz vengono affrontati con la Citroën Xsara: il pilota spagnolo viene letteralmente surclassato dal compagno di squadra – un certo francese che si chiama Sébastien Loeb – e lotta per il titolo solo nella prima stagione (2003) ottenendo una vittoria in Turchia.

Nel 2004 Carlos Sainz conquista il suo ultimo successo nel WRC, in Argentina, mentre nel 2005 disputa solo un paio di gare iridate ottenendo un terzo posto nel suo ultimo rally, in Grecia.

La Dakar

Nonostante abbia superato da tempo i quarant’anni di età Carlos non sembra voler abbandonare le scene e decide di rimanere nel motorsport correndo la Dakar. Dal 2006 al 2011 disputa cinque edizioni con la Volkswagen Touareg ottenendo una vittoria nel 2010 mentre nel 2013 e nel 2014 affronta il più famoso rally raid del mondo con un buggy, senza riuscire a concludere la corsa.

A gennaio 2015 Carlos Sainz tenterà di vincere la sua seconda Dakar con una Peugeot 2008.